«Non ho nessuno che mi immerga»
La grafica vuole comunicare a un primo impatto visivo, e quindi anche dal punto di vista concettuale, il tema portante della “soglia”. L’antica scala presente al centro della composizione si propone come riferimento concreto e ideale da cui prendere inevitabilmente le mosse, in connessione col tema suggerito dal titolo. La sua pietra rimanda direttamente all’idea di ostacolo, di durezza e difficoltà.
Per contro, l’acqua salvifica è vitale e dirompente, supera i confini attesi. La soglia, lo stacco da colmare ne sono inevitabilmente intaccati.
Questo aspetto concettuale è richiamato anche a livello di struttura compositiva, in cui la pietra si presenta come fissa e centrale, ma l’acqua di rigenerazione è caratterizzata da un forte dinamismo avvolgente, da una vivace mobilità circolare.
La stessa soglia, ora resa in bianco, lascia aperto lo spazio alla speranza della rigenerazione. Il contrappunto “arido” laterale – oltre a sposarsi a livello cromatico – sottolinea ancora maggiormente l’importanza dell’acqua viva di salvezza.