Feriti dal dolore, toccati dalla grazia
Per il convegno Feriti dal dolore, toccati dalla grazia si è elaborata una grafica che non avesse un diretto riferimento didascalico al tema, evitando quindi abusate immagini di dolore, di mani o di altri elementi classici, che sono sì capaci di dare una vaga idea dell’argomento, ma restano povere a livello di stimoli emotivi e di possibilità di suscitare una riflessione.
Riprendendo quindi a grandi linee lo spunto del convengo sullo sguardo (visto che c’è anche un percorso concettuale in questa serie di incontri ispirati ai cinque sensi), la tematica si sposa con un’immagine capace – partendo anche qui dall’elemento naturale – di rimandare all’idea da esprimere in modo non banale, ma anzi dettato dall’immediatezza della sensazione. Un approccio dunque che, più che seguire stancamente il tema, provi a farlo penetrare nella coscienza. Con questo filo conduttore, si è scelto di elaborare graficamente uno scorcio del bellissimo Antelope canyon negli USA.
I colori e le strie naturali della grotta, uniti alla sua speciale conformazione, danno immediatamente un’impressione materica (che si percepisce nel rispettare il tema) e quasi anche “corporea”.
Gli squarci che si aprono qua e là nelle sinuosità delle rocce rimandano all’interruzione dettata dal dolore citato nel titolo. La stessa posizione dell’osservatore, in basso, contribuisce alla sensazione di difficoltà.
Ma la fenditura più grande, quella in alto e posta nel fuoco dell’immagine, si apre invece su un cielo luminoso che va dall’azzurrino al bagliore bianco, con chiari e evidenti riferimenti alla grazia che non abbandona.
Le sottili linee grafiche bianche che seguono l’andamento della composizione rimandano alla figura “tattile” delle impronte digitali. Pur restando sullo sfondo, la loro presenza all’interno della composizione è percepibile.